Quando ragioni sugli obiettivi da raggiungere sui Social, non perdere tempo nel voler raggiungere a tutti i costi numeri stratosferici (che, a conti fatti, non ti servono a nulla se poi non “convertono”, ovvero non ti offrono un’entrata o una fidelizzazione da parte del cliente). Pensa piuttosto alle “metriche” importanti: come ti percepiscono gli altri? Hai costruito una Visual Identity a supporto della tua identità di brand?
Un consiglio per uscirne vivi? Lascia perdere gli algoritmi legati alla piattaforma Social (quelli cambiano ogni giorno e non ci è dato sapere come e perché), concentrati sugli algoritmi emozionali. Cosa sono? Cerchiamo di capirlo insieme.
Vanity vs Quality metrics: pensa alle metriche (davvero) importanti
Non concentriamoci sulle “vanity metrics” (ovvero il numero di like, di follower, commenti, condivisioni, ecc.), ma sulla qualità dei contenuti e sulla brand identity, ovvero sul messaggio che la nostra azienda vuole comunicare. Solo questo potrà diventare il nostro metro distintivo, quello che ci differenzierà dai nostri competitor (non pensare di poterlo fare dalla notte al giorno: ci vuole una strategia!).
Il nostro posizionamento dovrà quindi essere legato alla nostra identità (scoprendola e perfezionandola nel tempo) e al come la comunichiamo (attraverso il linguaggio scritto e visivo).
“Il posizionamento non è ciò che si fa ad un prodotto. Il posizionamento è ciò che si fa alla mente del potenziale cliente.” (Al Ries & Jack Trout)
Le vanity metrics non sono totalmente inutili, ma molto dipende dall’importanza che diamo loro. È sicuramente più importante sapere come valutiamo il nostro lavoro e come gli altri ci percepiscono, piuttosto che dare troppa attenzione a metriche che valutano quanti like ha acquisito un post (like che spesso rimangono fine a se stessi).
Il coraggio di raccontarsi
Non vanificare il tuo lavoro buttando via del tempo prezioso lasciandoti influenzare solo dai numeri. Inizia a comunicare l’entusiasmo che metti tutte le mattine in ciò che fai. Racconta della tua passione, che ti ha spinto ad iniziare.
Parla anche delle difficoltà, di come riesci a uscirne; lascia che la tua community ti supporti. Parla dei tuoi bisogni, degli interessi condivisi. Non aver paura di uscire dalla tua comfort zone! Da una discussione sincera possono scaturire tante nuove idee e soluzioni. La tua audience non abita su Marte, ma qui su questa stessa Terra dove siamo tutti noi.
Gli algoritmi emozionali: gli unici che possono darti soddisfazioni
La sfida è quella di puntare sulla semplicità del messaggio: traduci il tuo pensiero e comunicalo scegliendo le giuste parole e immagini, dando armonia ai tuoi colori, veicolando le emozioni che passano al tuo cliente (o potenziale tale) attraverso il tuo lavoro. Nel momento in cui capisci perché è importante raccontarsi (bene) online tutto il resto viene da sé.
Nessuna formula magica, quindi, solo un’analisi. No, non (solo) degli analytics, ma quella più profonda, su di te. Uno studio che identifichi i tuoi punti di forza, ma anche quelli di debolezza. Pensa ai tuoi valori, alle tue emozoni, riponi la massima cura in ciò che fai, sii fonte di ispirazione e, a tua volta, lasciati ispirare da ciò che ti circonda (online e offline).